Presento un estratto della mia tesi di Laurea conseguita in
Italia nel dicembre 2014.
UNIVERSITÀ DI PISA
FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA
CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN MEDICINA E CHIRURGIA
Tesi di Laurea:
Terapia con LT4 durante la gravidanza
di donne con carcinoma della tiroide
ed effetti sul feto
Relatore: Prof.ssa Rossella Elisei
Anno Accademico : 2013/2014
Riassunto
Introduzione: il carcinoma della tiroide è un tumore che è più comune tra
gli altri tumori maligni del sistema endocrino in età fertile con prevalenza
nelle donne che negli uomini.
Tra i principali fattori di rischio del carcinoma evidenziati negli studi
epidemiologici si indicano i fattori ormonali e le gravidanze.
Il carcinoma differenziato tiroideo (CDT) include due forme istologiche:
papillare e follicolare.
Il CDT è generalmente caratterizzato da un decorso indolente con bassa
morbilità e mortalità. Il carcinoma papillare è la forma più frequente di
tumore della tiroide (circa 80%).
La gravidanza sta diventando un evento relativamente comune nelle
pazienti con il CDT.
La presenza di cancro alla tiroide ed il suo trattamento può essere un
fattore di disturbo per la gravidanza e la gravidanza a sua volta può
influenzare in modo significativo la gestione del carcinoma della tiroide. Scopo della tesi: lo scopo della presente tesi è stato quello di valutare il
fabbisogno giornaliero, il dosaggio e determinare l’aumento di levotiroxina
(LT4) in donne con il carcinoma tiroideo, prive di malattia residua, durante
la loro gravidanza. Pazienti e metodi: sono state esaminate 70 donne con ipotiroidismo
acquisito, in terapia con LT4, che sono state sottoposte a monitoraggio
ormonale tiroideo durante la gravidanza.
L'età gestazionale era compresa fra 18 e 39 anni (media 30,0 ± 2,3 anni,
mediana 26,5 anni). Il gruppo di studio comprendeva le donne con il CDT
dopo che avevano completato la terapia chirurgica e/o radiometabolica
prima di una gravidanza. Il tempo medio tra l'intervento chirurgico e l'inizio
della gravidanza era 8,8 anni (range 1-23 anni).
Il tempo medio tra l’ultima terapia con iodio radioattivo ed il parto era 6
anni e 6 mesi (range 18-78 mesi). La tiroidectomia totale è stata effettuata
nell'88,6% dei casi, mentre l'emitiroidectomia nell'11,36% dei casi.
Le pazienti sono state divise in 3 categorie in base al livello di rischio di
recidiva. Sono stati valutati i risultati di laboratorio dei valori sierici
ormonali (FT4, TSH, Tg, AbTg), i livelli di soppressione del TSH, la dose di
LT4 e il fabbisogno giornaliero, le misure antropometriche, l’outcome di
gravidanze nei gruppi delle pazienti. Risultati: all’inizio della gravidanza la dose media di LT4 nelle donne era
152,5 ± 26,3 µg/kg, alla fine era 193,8 ± 31,0 µg/kg. Il fabbisogno
giornaliero medio era, all'inizio della gestazione, 2,50 ± 0,30 µg/kg/die ed
alla fine era 2,69 ± 0,32 µg/kg/die. Il cambiamento della dose di LT4 è
stato da 153 µg a 194 µg. L’aumento della dose di LT4 durante la
gravidanza è stato del 28%.
Tutti i bambini sono nati sani, a termine. Il peso medio nelle neonate
femmine era di 3257± 346 grammi e la loro lunghezza media era di 50,5 ±
1,1 cm. Nei neonati maschi il peso medio era maggiore di 3479 ± 362
grammi, la lunghezza media era di 51,5 ± 1,5 cm.
Una neonata femmina presentava una malformazione congenita come la
comunicazione interatriale. Una donna ha partorito una bambina sana alla
nascita che ha successivamente manifestato un retinoblastoma: la donna
aveva effettuato l’ultimo trattamento con I¹³¹ 17 mesi prima dell’inizio della
gravidanza. Conclusioni: sulla base dei nostri risultati si può concludere che pazienti
tiroidectomizzate per CDT possono adeguatamente intraprendere una
gravidanza seguendo i passi indicati con il gruppo dello studio. I valori
ormonali, per esempio, di TSH e FT4 vanno monitorati ogni 4 – 6
settimane, poiché si è visto che per almeno circa il 25% di pazienti occorre
aumentare il dosaggio di LT4, soprattutto durante il 2° trimestre, a causa di
possibile ipotiroxinemia materna. L'aumento deve essere anche maggiore
nelle donne con CDT ad alto rischio di recidiva poiché il livello di
soppressione del TSH deve essere maggiore.
Lo studio ha anche dimostrato che un accurato monitoraggio è
fondamentale.
In conclusione, donne tiroidectomizzate per CDT, anche se trattate con
I¹³¹, possono avere una buona gravidanza con un buon esito ed avere
bambini sostanzialmente sani e senza particolari problemi.